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I lavoratori della Jp Industries esclusi dalle misure straordinarie per il Coronavirus: si rischia il disastro sociale

I lavoratori della Jp Industries esclusi dalle misure straordinarie per il Coronavirus: si rischia il disastro sociale

ANCONA – La Fim Cisl Marche denuncia la grave situazione in cui versano i lavoratori della Jp Industries di Fabriano, azienda che occupa nelle Marche 300 dipendenti dei 590 complessivi.

Il 20 dicembre 2019, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato richiesto l’accesso alla concessione in proroga della cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione aziendale a causa della scadenza del precedente decreto di cassa integrazione.

Nell’accordo ministeriale si prevedeva il pagamento diretto da parte dell’INPS, poiché l’azienda si trova in grave situazione economica.

Nonostante l’esito positivo dichiarato a conclusione dell’esame congiunto al Ministero, ad oggi, dopo oltre tre mesi dalla firma, non c’è stato ancora nessun decreto di approvazione da parte dello stesso Ministero e nel contempo i lavoratori e le loro famiglie sono senza copertura economica.

È una situazione che provoca una grave tensione sociale, resa ancora più drammatica dall’emergenza Coronavirus, poiché gli operai e le loro famiglie sono privi di qualsivoglia copertura reddituale.

In questo momento i lavoratori della JP sono esclusi anche dai recenti interventi introdotti dal Governo, non possono accedere alla cassa in deroga, non possono accedere agli anticipi delle banche per i periodi di cassa integrazione poiché questi sono concessi solo per la causale Covid-19.

Su un territorio già martoriato dalle varie crisi industriali e del settore dell’elettrodomestico si sta consumando l’ennesimo disastro sociale.

«Sollecitiamo tutte le istituzioni per un loro intervento immediato, la Regione Marche in primis, il Comune di Fabriano e lo stesso Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali» dichiara Giampiero Santoni, Segretario regionale della FIm Cisl Marche.

Di recente, le segreterie regionali di Fim, Fiom e Uilm hanno sollecitato ufficialmente il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo chiedendo un suo intervento: sindacati e lavoratori sono tuttora in attesa di una risposta.

 

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