Il cacciatore di profumi, in libreria il terzo romanzo dello scrittore Graziano Zambarda
Il cacciatore di profumi, in libreria il terzo romanzo dello scrittore Graziano Zambarda
di PAOLO MONTANARI
PESARO – E’ in libreria il terzo romanzo dello scrittore trentino Graziano Zambarda, che da 50 anni vive a Pesaro. Zambarda dalla quiete montana di Ladino nella Valle dei laghi in Trentino, migrando da nord a sud, ha lavorato nel Parco Nazionale del Circeo, nel Parco dei Monti Sibillini e nel Montefeltro come Ispettore del corpo forestale.
Ora a Pesaro città della bicicletta ha sostituito agli scarponi di montagna una bicicletta da corsa ed ha scoperto la narrazione scritta. Ha già pubblicato “Ogni storia ha la sua storia”, un romanzo o meglio una raccolta di racconti. Una narrazione che va dalla Prima guerra mondiale all’età di internet. Un secondo “L’ultima arredatrice”, è un viaggio della memoria con un forte amore per il paese d origine.
Zambarda ricorda e descrive tutti i personaggi e le vie del paese, i silenzi della natura e la maestosità delle montagne.
- Zambarda mi parli del suo ultimo romanzo “Il cacciatore di profumi”.
“Con questo romanzo ho voluto evidenziare un aspetto non secondario: il razzismo per ignoranza, che può essere determinato da momenti di isolamento, per cui si è infastiditi dagli altri. Nel romanzo questo sentimento si sviluppa in una storia doppia: una parte in Svizzera e una parte in Africa.
Il protagonista Samuel, in cui in parte mi identifico; non è una persona facile da digerire. Uomo solo e diffidente che non ama se stesso e gli altri. La sua non è una forma di razzismo ideologico; ma per pigrizia in quanto infastidito dalla diversità; chiuso nelle rigidità delle regole paterne e nei confini della sua Valle alpina, ricca e protetta. Conosce e riconosce natura e umani attraverso gli odori, le resine degli alberi di cui io come forestale ero un profondo conoscitore Tanto che è innato in me la realizzazione di un oroscopo degli alberi per evidenziare la tipologia e il carattere di ognuno di loro e di conseguenza di noi”
- Ma Graziano Zambarda poi vi è una svolta ovvero Samuel intraprende un viaggio
“Si questo anti eroe ,ritroso al dialogo ad un certo momento subisce un gesto istintivo di follia. La colpa si impossessa di lui. La fuga. E l’ambientazione del romanzo è l’Africa a prima vista inospitale e aspra; in realtà carica di umanità, eroismo, diversità e semplice aderenza al desiderio e al bisogno. La diversità etnica , religiosa, lo costringerà a confrontarsi con sé e gli altri Diviene una storia di espiazione. Un viaggio fisico e metafisico che lo costringerà ad incontrarsi con un popolo che invece non fugge e non è attratto da nessuna terra promessa.In Africa Samuel riconosce gli odori più forti di quelle persone ed apprezzerà il loro carattere attraverso la pelle”.
- Zambarda il suo romanzo tocca il tema del razzismo in questo momento di drammatica attualità…
“Il razzismo per me è incomprensibile perché dietro vi è la paura dell’ignoto e dell’incertezza. La diversità ci fa crescere”.