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Covid-19, anche le Marche erano contrarie alle chiusure decise dal Governo

Covid-19, anche le Marche erano contrarie alle chiusure decise dal Governo

Il presidente Acquaroli: “Ora si provveda subito a sostenere le attività chiuse forzatamente che vedranno ridotte o azzerate le loro possibilità di lavorare”

ANCONA – Sabato pomeriggio il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, il vice presidente Mirco Carloni e altri assessori sono stati video-collegati, in una lunga Conferenza Stato-Regioni, per parlare del nuovo Dpcm.

“I presidenti delle Regioni – afferma Francesco Acquaroli – avevano mostrato perplessità su alcuni aspetti legati alle chiusure totali di palestre, piscine, cinema e teatri, e sulla chiusura pomeridiana e serale di ristoranti e bar. Queste perplessità riguardano soprattutto il fatto che non esiste alcuna evidenza scientifica, almeno conosciuta, che il virus si possa diffondere più rapidamente in alcune di queste attività rispetto che in altre.

“In tanti pensano – aggiunge Acquaroli – che il rispetto delle norme, a partire dal distanziamento interpersonale, l’uso delle mascherine, l’igiene delle mani, e anche tutte le procedure e i protocolli stabiliti in questi difficili mesi, possano essere sufficienti al contenimento del contagio. Delle perplessità rappresentate, il Governo non ha ritenuto di tenere conto, e il Dpcm pubblicato in Gazzetta non ha recepito queste segnalazioni.

“L’evoluzione epidemiologica è sicuramente molto delicata in tutto il Paese, e presuppone la massima attenzione prima di tutto per la sicurezza e la salute dei cittadini, che devono avere la precedenza. Ora il Governo – conclude il presidente Acquaroli – provveda subito a ristorare e sostenere le attività chiuse forzatamente che hanno visto e vedranno ridotte o azzerate le loro possibilità di lavorare”.

 

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