In ricordo della professoressa Raffaella Raffaelli Agostinelli
In ricordo della professoressa Raffaella Raffaelli Agostinelli
di FEDERICO GIRELLI*
PESARO – Cara Mamma Lella,
è passato un anno da quando ci hai lasciati.
Sono qui davanti al Tuo ritratto fatto dal Tuo amatissimo Sergio, che amorevolmente hai regalato a Benedetta in ricordo del suo papà, il nonno dei nostri figli Leonardo e Dora.
Il ritratto è bordato di rosso, il colore (dei capelli) che mi ha fatto innamorare di Benedetta.
Ci manchi tanto, come tanto manchi a tutti coloro che Ti hanno conosciuta.
In questo giorno triste, però, pensando a Te, non ho ricordi tristi. In fondo il tratto distintivo del Tuo carattere era quello di cercare di mettere sempre a proprio agio le persone. Ci spiegavi che anche nei dissidi l’altro ha pur sempre una qualche sua ragione e, soprattutto, che le persone vanno accettate e apprezzate per come sono.
Mamma Lella, ricordarti non mi rattrista, tutt’altro
Osservo come anche nel ritratto che ho qui davanti a me emerga la tua natura aristocratica, dovuta sì ai Tuoi natali, ma soprattutto confermata nei Tuoi gesti, nelle scelte di vita, nel Tuo modo di approcciarTi a chiunque: è notorio che con nessuno hai mai solo pensato di “mantenere una distanza”. Il Tuo modo di essere era ben riassunto da ciò che tutti dicevano di Te: «una vera Signora». E la nascita c’entrava ben poco…
Ricordo quando mi divertivo a punzecchiarTi sulle Tue nobili origini.
Ogni tanto, magari a tavola, Ti dicevo: «Donna Raffaella, ma io sono un uomo del popolo; non provengo da una famiglia nobile come Te».
E Tu, da vera Signora, rispondevi: «Nobile… che sciocchezze… antica, direi».
Oggi non sono triste, non voglio esser triste.
Ora sei con Sergio e hai potuto riabbracciare finalmente il tuo fratellino Federico, perduto nel bombardamento di Urbania, di cui tante volte mi hai parlato: un dolore profondo che so averTi accompagnato per tutta la vita.
Anche qui, un ritratto…..
Il ritratto di quel bambino che tiene in mano un fiore, che è ancora nel Tuo salotto…
Mamma Lella, aiutaci a seguire il Tuo esempio.
Con amore di figlio
Tuo Federico
* Genero grato e fortunato
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