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Divieto di accesso al porto per le biciclette: ad Ancona esplode la polemica

Divieto di accesso al porto per le biciclette: ad Ancona esplode la polemica

ANCONA – La Fiab Ancona Conero ha deciso di attendere alcuni giorni prima di inviare un proprio comunicato in merito all’ordinanza 35/2021 emanata dall’Autorità Portuale che vieta l’accesso a monopattini, biciclette nonché skate boards e similari presso ogni varco di accesso all’ambito portuale di Ancona per cercare di capire realmente quali fossero le ragioni di una tale posizione.

La zona in questione – si legge in un comunicato – è un’area demaniale di competenza dell’Autorità Portuale, ma negli ultimi anni il Porto Antico è tornato ad essere uno dei “principali luoghi del cuore” degli Anconetani e non solo, grazie al prezioso lavoro svolto in sinergia tra AP e Amministrazione Comunale diretto a trasformare urbanisticamente l’area in luogo di incontro ed eventi.

E’ di fatto divenuto il “lungomare” della città, basti vedere come moltissimi frequentatori passeggino e pratichino sport fino alla lanterna rossa ormai chiusa da diversi mesi, o come tutti gli eventi ivi organizzati abbiano sempre dato un riscontro più che positivo.

Detto questo le motivazioni poste in premessa dell’ordinanza ci sembrano incoerenti con la parte dispositiva della stessa.

Non si capisce come le biciclette dei cittadini “comuni” siano considerati elementi di potenziale criticità nell’interazione col traffico operativo portuale, mentre le biciclette dei lavoratori e dei passeggeri non lo siano. Riteniamo che l’utente debole della strada vada tutelato a prescindere. E’ necessario realizzare percorsi ciclabili sicuri che possano così ospitare sia i lavoratori che tutte le altre categorie di persone. Risulta anche strana la limitazione della fascia oraria dalle ore 05.00 alle ore 15.00 che permetterebbe ai lavoratori di accedere al porto per recarsi a lavoro. Considerato che oltre tale orario non è più invece possibile accedere neanche per loro, ci si chiede se i lavoratori degli esercizi pubblici all’interno dell’area e tutti gli altri, che si dirigono alle proprie occupazioni in orario pomeridiano e serale siano da considerarsi lavoratori di “serie B”. Gli stessi, anziché venire premiati perché non utilizzano l’auto per andare a lavoro e di conseguenza non occupano parcheggi e non producono inquinamento, vengono invece penalizzati e sono obbligati a lasciare le proprie biciclette incustodite fuori dell’area portuale.

Ricordiamo inoltre che ci sono sempre più cicloturisti che girano l’Italia in bicicletta e non sono collegati al locale traffico delle navi traghetto; negare loro l’accesso all’Arco di Traiano, l’Arco Clementino, la Fontana dei Due Soli, la Casa del Capitano del Porto, che sono sempre più spesso oggetto di promozione da parte dell’ Amministrazione Comunale non contribuisce certamente ad elevare la qualità dell’offerta turistica di Ancona e della Regione Marche.

In virtù di quanto sopra evidenziato ci auspichiamo che vengano realizzati quanto prima percorsi ciclabili protetti in questa area ed utili a tutti; che la stessa venga presto sdemanializzata, per tornare ad essere di competenza del Comune di Ancona e completamente a godimento dei cittadini, i quali in tutta questa storia sono quelli che ci rimettono di più.

Nel frattempo – si legge sempre nel comunicato – un passo indietro dell’Autorità Portuale sarebbe una mossa più che apprezzata da parte di tutta la popolazione di Ancona e non solo.

 

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