In libreria l’ultimo saggio di Paolo Montanari dedicato a Dante Alighieri
In libreria l’ultimo saggio di Paolo Montanari dedicato a Dante Alighieri
PESARO – E’ in libreria, con un buon successo di lettori, l’ultimo saggio letterario del giornalista e autore pesarese Paolo Montanari dedicato a Dante per i 700 anni dalla sua morte.
Il titolo è : Esplorando Dante e la Commedia ed. Mauna Loa. Un libro tutto marchigiano dall’autore alla casa editrice di San Benedetto del Tronto. “Questo saggio ha solo un scopo divulgativo, ha sottolineato Paolo Montanari, e non intenti accademici,teologici. Partendo dalla figura di Dante, la struttura della Divina Commedia, i suoi personaggi, l’esilio da Firenze al Casentino, da Verona alla Romagna, sono arrivato a nuovi approcci che rendono la figura di Dante e della Divina Commedia attuali. Infatti ho sviluppato il rapporto fra l’opera dantesca e la settima musa, la più recente il cinema. Partendo dalle prime esperienze cinematografiche e dal suo capolavoro Inferno del 1911, sono arrivato in un excursus che ha coinvolto registi come Fellini, Pasolini, fino ad arrivare alle grandi produzioni cinematografiche americane come Inferno tratto dal romanzo di Dan Brown. Insomma dopo 700 anni Dante continua ad affascinare il grande schermo.
E non solo la sua opere la Divina Commedia viene rivalutata dalle nuove generazioni come una pop comedy. Non più le letture a memoria dei canti della Commedia come dai tradizionali programmi scolastici, ma la scoperta di personaggi, soprattutto quelli dell’Inferno,vicini ai nostri sentimenti, passioni,contraddizioni e fragilità: Paolo e Francesca, il demonio Caronte, il conte Ugolino, Farinata degli Uberti, Ulisse, fino a passare alle figure femminili di Dante e non solo Beatrice, ma anche Matilda, Pia de Tolomei e la famiglia del sommo Poeta spesso tenuta in un dimenticatoio ingiusto, La fragilità dei personaggi di Dante corrispondono alla fragilità dell’Autore, Homo viator forzatamente per le leggi di condanna nei suoi confronti dalla sua città Firenze, ma anche voluta e solo da questo pellegrinaggio nasce il suo capolavoro universale La Divina Commedia. Solo in questi condizioni poteva nascere l’opera che avrebbe creato in volgare, la nascita della lingua italiana. Dante prima poeta e poi politico, che tanto ha affascinato il teatro e alcuni grandi scrittori del novecento da Pound, Eliot e Borges.
Il teatro al pubblico di Sermonti, poi Benigni, passando attraverso le letture interpretative di Gassman, Albertazzi e del visionario Carmelo Bene da una torre degli Asinelli di Bologna. Ma se la storia si concilia con la modernità, lo dobbiamo anche agli studi non solo italiano,inglesi e tedeschi, ma alla psiconalisi, lo studio dei codici danteschi e infine alla lettera Pastorale di Papa Francesco che omaggia il piu’ grande intellettuale italiano insieme a san Francesco. E si perchè Dante rappresenta la sua religiosità attraverso la ragione poetica. Il suo esilio marchgiano risente dell’influsso monastico di Fonte Avellana e Santa Maria di Portonovo, ma anche i passaggi divenuti immortali di Gradara, Urbino, Fano, Senigallia e Urbisaglia”.