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Mangialardi: “Il Partito democratico torni ad essere una comunità di persone”

Mangialardi: “Il Partito democratico torni ad essere una comunità di persone”

Alla vigilia dell’avvio del percorso congressuale il capogruppo regionale ringrazia il segretario uscente Giovanni Gostoli e parla del partito che vorrebbe: “Dovrà tornare a contatto con i bisogni dei cittadini e dei lavoratori”

di MAURIZIO MANGIALARDI*

ANCONA – Il prossimo 19 dicembre si celebrerà con le primarie aperte il congresso regionale del Partito democratico delle Marche, anticipato nelle settimane precedenti dai congressi di circolo e delle federazioni. Si tratta giustamente di un appuntamento molto atteso, non solo dagli iscritti, ma anche all’esterno del perimetro del partito. In particolare da un importante pezzo di società marchigiana che non solo non si è rassegnata alla sconfitta dello scorso anno e al nuovo corso politico delle destre, ma intende reagire al vistoso declino verso cui sta scivolando la nostra regione.

Un declino economico, come dimostrano le numerose crisi aziendali seguite alla fase di apparente uscita dall’emergenza sanitaria, di cui vertenze come quella di Elica e iGuzzini, solo per citarne due, sono un drammatico esempio. Ma anche un declino sociale, dove un tasso di disoccupazione salito fino all’8,3% e la precarietà che colpisce i giovani contribuiscono ad allargare le fasce di povertà. Infine, un declino civile, che alimenta individualismo, egoismo e intolleranza, che sono manifestazioni tipiche di una società in profonda crisi di identità culturale.

A questo quadro complesso, difficile, a volte perfino sconfortante, siamo chiamati a dare risposte chiare. Come? Con un nuovo progetto politico di alto profilo che, facendo tesoro degli errori commessi da tutti noi in passato, faccia tornare il Partito democratico un soggetto dialogante e inclusivo, capace di aprirsi all’associazionismo diffuso nella società e di recuperare il suo ruolo aggregante restituendo centralità ai valori del centrosinistra. Insomma, un’autentica forza popolare riformista alternativa a ogni forma di populismo demagogico e sovranista.

Un nuovo inizio, dunque, che non può non partire dal sentito e doveroso ringraziamento al segretario uscente Giovanni Gostoli. Non solo per aver svolto un lavoro particolarmente duro in un momento tra i più complicati della storia del Partito democratico, ma anche per aver proseguito con tenacia e passione fino a oggi, restando al suo posto senza rifuggire alle responsabilità e dimostrando così serietà, coerenza, correttezza e lealtà, nonostante qualche ingiusto tentativo di addossargli colpe non sue. Qualità non proprio scontate che, ne sono certo, non mancheranno di essere valorizzate in altri contesti e in altri ruoli.

Così come sono sicuro che le stesse doti non mancheranno al prossimo segretario, il quale dovrà rappresentare la massima espressione unitaria al fine di riallacciare i fili dell’organizzazione attraverso le leve della partecipazione e del dialogo, cementare il rapporto tra partito e gruppo assembleare per non disperdere e vanificare l’attività svolta da entrambi, ridestare il senso di appartenenza e ritrovare il piacere della militanza nelle strade, nelle piazze, nei luoghi di lavoro e comunque a contatto con le persone. In due parole: fare comunità. Una comunità che troppo spesso è  mancata negli ultimi anni a causa del deteriorarsi di quella solidarietà che dovrebbe sempre unire chi condivide le stesse idee e gli stessi valori, anche e soprattutto di fronte a visioni diverse.

Un compito di tutto rispetto e che, proprio per questo motivo, dovrà impegnare il nuovo segretario e tutto il gruppo dirigente che verrà eletto per i prossimi quattro anni, senza alcun altro tipo di distrazione o incarico, in modo da rilanciare il Partito facendone il perno di un’ampia colazione politica e sociale in grado di ridare alle marchigiane e ai marchigiani quella speranza e quel futuro che oggi appaiono lontani sullo sfondo, sempre più lugubri e sfuocati.

*Consigliere regionale del Partito Democratico – Assemblea Legislativa delle Marche

 

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