Oggi nelle Marche l’ennesimo suicidio di un carabiniere
Oggi nelle Marche l’ennesimo suicidio di un carabiniere
Era in forza al Reparto Comando della Legione di Ancona. Il segretario regionale di Unarma, Paolo Petracca: “Sconvolgente. E’ una strage”
APIRO – Un altro gravissimo lutto ha colpito l’Arma dei Carabinieri. Questa mattina un militare di 51 anni, che viveva da solo, ad Apiro, si è suicidato.
Sul posto sono intervenuti i colleghi dell’Arma, i sanitari del 118 che, però, non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo.
“Due suicidi in meno di 24 ore. Siamo ogni giorno più sconvolti per questa autentica strage di Servitori dello Stato, di figli, fratelli, mariti e padri”. E’ quanto afferma, in una nota, la segreteria regionale di Unarma Marche.
“Una strage di colleghi, con cui condividiamo il peso delle responsabilità, lo sgomento delle difficoltà, lo sfinimento dei sacrifici, l’angoscia delle frustrazioni. Ma mai, in alcun caso, vorremmo affrontare giorni come questo. L’ennesimo tragico giorno in cui piangiamo un amico, una di quelle cose a cui non saremo mai preparati abbastanza”, afferma Paolo Petracca, segretario regionale di Unarma Marche, che esprime “il cordoglio proprio e dell’Associazione nel giorno in cui uno dei militari in forza al Reparto Comando della Legione Carabinieri di Ancona si è tolto la vita ad Apiro”.
“E appena ieri sera, a Cuneo – aggiunge Petracca -, un altro carabiniere si è suicidato, cedendo sotto al giogo di chissà quale crisi che tutti, ma proprio tutti, dobbiamo chiederci se sia stata indagata e conosciuta e fronteggiata a sufficienza. Si tratta dell’agghiacciante numero di 22 suicidi solo nell’Arma dei carabinieri dall’inizio dell’anno, e questo è motivo di sofferenza grande, insostenibile, inconsolabile. Rivolgiamo il nostro pensiero commosso e dolente ai familiari del collega che oggi ci ha abbandonati, orfani del suo sorriso e della sua sensibilità. Ci sentiamo persino in difetto, perché ciascuno di noi si sta chiedendo cosa avrebbe potuto fare, magari, per accendere una luce di speranza.
“Ecco – conclude Paolo Petracca -, siamo convinti che questa domanda debba battere come la goccia che scava la pietra nella mente di chi, all’interno delle Amministrazioni, può adoperarsi per fronteggiare il fenomeno dei suicidi fra gli Appartenenti alle Forze dell’ordine, fosse anche forzando ogni resistenza, ogni ritrosia, ogni sottovalutazione, ogni timore e ogni sfiducia. La vita di un Servitore in divisa lo val bene”.
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