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Salve le concessioni in scadenza, valide fino al dicembre 2022

Salve le concessioni in scadenza, valide fino al dicembre 2022

ROMA – Negli scorsi mesi il Tar del Lazio è stato categorico: con una serie di provvedimenti in risposta a ricorsi avanzati in seguito all’annullamento del provvedimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
L’ADM infatti disponeva l’interruzione di raccolta di gioco online a cominciare dal giorno successivo alla scadenza. Pertanto il TAR ha raccolto quanto aveva stabilito in precedenza la legge di stabilità 2016, che prevedeva la proroga delle concessioni fino a dicembre 2022. Per concessioni si intende tutte quelle attive al momento dell’entrata in vigore. Oltre a queste infatti vi è ancora un gruppo di circa 50 concessioni online che sono state assegnate dopo la gara del 2019 e che sono valide fino alla fine del 2022. Una buona notizia per tutti gli operatori di gioco.

Il Tar ha quindi confermato che le concessioni del gioco online cosiddette “comunitarie” tutte in scadenza tra il 2020 e il 2021, possono essere considerate valide fino al prossimo anno. Un provvedimento che ha accolto anche le istanze presentate da oltre 30 operatori del settore, tra i quali rientrano tutti i casinò online sicuri italiani,  che si erano visti comminare la comunicazione dell’imminente scadenza della concessione.
Per le “comunitarie”, previste da legge per il 2019, l’Amministrazione avrebbe dovuto accogliere l’applicazione della legge di stabilità, invece di considerare la scadenza originaria della concessione. Obiettivo dichiarato è garantire le entrate erariali e la tutela dei giocatori. La disposizione prevedeva un aggiustamento temporale fino al 31 dicembre 2022, di tutte le concessioni, affinché ADM organizzasse una gara per la selezione tramite procedura aperta, competitiva e senza discriminazione. In ballo 120 concessioni per la commercializzazione dei giochi a distanza, da portare a termine in tempo utile per la scadenza naturale delle concessioni.
Obiettivo ovviamente la garanzia della continuità delle entrate erariali, poi la tutela dei giocatori con chiare e precise misure di contrasto al gioco illegale. Ciò non ha alcun intenzione, chiaramente, di discriminare gli operatori di settori in base ad una loro partecipazione effettiva alla gara del 2018. Il Tar ha così ribadito come la legislazione abbia avuto una implementazione per uniformare il regime di validità dei due gruppi di concessione per permettere il completamento delle procedure di affidamento dei predetti titoli, che devono essere attivate dall’amministrazione concedente.
Il giudice ha ribadito inoltre che la mancata proroga delle concessioni che hanno raggiunto la scadenza, senza procedure competitive per la riassegnazione delle stesse, avrebbe in realtà un effetto distorsivo sulla concorrenza, poiché porterebbe alla riduzione dei concessionari esistenti sul mercato dei giochi pubblici.

 

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