Al Liceo artistico Mannucci importante mostra dedicata a Paola Salmoni
Al Liceo artistico Mannucci importante mostra dedicata a Paola Salmoni
di MASSIMO CORTESE
ANCONA – Il Liceo Artistico “Edgardo Mannucci” di Ancona ha allestito la mostra su “Paola Salmoni donna architetto del 20° secolo”, inaugurando un nuovo spazio espositivo ormai noto come “Galleria Mannucci”.
Nel 1962 l’architetto Paola Salmoni progettò l’Istituto d’Arte Mannucci di Ancona, e tale opera le valse anche degli importanti riconoscimenti. La mostra, ha reso omaggio ad una professionista che, oltre ad aver realizzato opere importanti come la ristrutturazione del Teatro delle Muse e tantissimi altri progetti urbanistici, è stata una preziosa testimone del secolo scorso.
All’entrata della mostra, l’esposizione del tavolo e della sedia da lei impiegati, producono l’effetto di un’immersione totale nell’opera di Paola Salmoni. Un breve cortometraggio intitolato “Le fondamenta della realtà”, frutto della creatività di docenti e studenti del Liceo Artistico, consente di ripercorrere il percorso scolastico della giovane Paola. Nata nel 1921, di religione ebraica, a seguito delle leggi razziali viene espulsa dalla scuola pubblica.
Nel breve video, una studentessa che interpreta Paola irrompe, senza essere vista, in una lezione di diritto, proprio di quel diritto che aveva paralizzato la vita di tante persone, a cominciare dalla sua.
Ma il pezzo forte della mostra è rappresentato dell’intervista che Salmoni concesse il 26 settembre 1998 ad una Fondazione statunitense, “Survivors of the Shoah Visual History Foundation”, nel corso della quale parla di alcuni momenti fondamentali della sua vita, legati all’identità ebraica.
Il video, un documento prezioso, ci consente di conoscere da vicino una persona che, pur provenendo da una famiglia agiata, improvvisamente si trovò a dover fare i conti con l’ingiusta espulsione dalla scuola in conseguenza delle leggi razziali. Paola reagì all’ingiustizia, conseguendo la Maturità nel 1939. Strinse, inoltre, amicizia con studenti milanesi che stavano vivendo come lei l’esclusione e andò a lavorare.
Nel dopoguerra decise di recuperare il tempo perduto, iscrivendosi alla Facoltà di Architettura dell’Università di Roma, dove, dopo la laurea, conseguita nel 1951, intraprese un cammino professionale che non ha mai abbandonato. L’intervista è presente sulla rete e può essere vista in qualsiasi momento.