Vincenzo Guarracino illustra “Viaggio di una foglia” di Maria Antonietta Viero
Vincenzo Guarracino illustra “Viaggio di una foglia” di Maria Antonietta Viero
di TIBERIO CRIVELLARO
Inizio anno nuovo, auguroni miei lettori! Vi porto la prima novità eccellente, qual brigator, a incuriosirvi assai. Ma non aspettatevi assai aiutini tanto da giustificare la mancata capatina nella vostra solita libreria.
Perché il libro di Maria Antonietta Viero, “Viaggio di una foglia” (Di Felice Edizioni) è folia sine nomine? Certo che no. Poiché senza il Nome si potrebbe dedurre uno strampalato modo d’esser anonimi. Mentre qui, avanzo paragone, scomodo Dino Campana.
Moderno canto orfico, quello della Viero. Ma chi meglio del prefatore e postfatore Vincenzo Guarracino può menarvi lume? Per l’appunto il professore comasco indica qui il viaggio nel senso significante. Un lungo viaggio che non ha certo temine con questa terza opera letteraria dell’autrice.
Lascio dunque a Guarracino questo giusto onore, non senza portarrvi a conoscenza che Maria Antonietta Viero nasce a Breganze (Vicenza). Orfana in età bambina e adolescente, si fa conoscere ben presto come campionessa italiana di pallacanestro, poi come indossatrice in passerella, anche per Versace e successivamente, plurimandataria per conto di noti marchi della moda, senz’arroganza.
Trova il tempo anche per laurearsi in filosofia all’UNIPD complice l’amore per la psicoanalisi, sempre attiva in questo campo… Guarracino: “…Nei tanti mimetismi tra sociale, economia, politica, tante sono le “maschere” che vanno in scena…queste tracce di fresca mollica e un nome nuovo a disegnare la venuta, “il soffiare del vento” che cancella il passato e non fa restare sul vissuto, piuttosto be dirsi viva, vento che soffia sui sogni, un vento che trasportava la “solinga foglia”;…”una foglia dall’albero cade” ma altre ancora continue si accostano alle sorelle nel singolare percorso” (quello dell’autrice)…
La foglia è in solitudine per inedito frullo, quella che ancora non giunge a riportarsi quando la sua venuta è ancora celata dal ramo, labirinto verde che al primo sole si lascia sorprendere da tanti colori, dal giallo al rosso nel labirinto di mille sfumature tra primavera e autunno, nostante l’afa estiva e il brinale inverno (aggiungo). In questi orizzonti delle eco attraverso la “gita” del tempo col perdurare dei gesti coi passi sempre in avanti (passi machadiani) a offrire e offrirsi per generosità intellettuale…”…Maestro, disegnami una foglia/ Fammi seguire il tratto del debutto/ sino a inseguire quell’Altro/ tratto interno alla foglia/ che quasi la divide/ e rifà il canto del calco,/ e poi, su quel tratto,/ ritrovare i rami e riprendere/ il disegno che dice dell’albero/ di cui il ramo vive. E, intanto, chissà se per l’autrice, così nominandola, ho fatto canestro.
MARIA ANTONIETTA VIERO
VIAGGIO DI UNA FOGLIA
Di Felice Edizioni