Giorgio Girelli: “Altri vantano benemerenze superiori alle mie per il titolo di Cittadino dell’anno”
Giorgio Girelli: “Altri vantano benemerenze superiori alle mie per il titolo di Cittadino dell’anno”
L’ambasciatore ringrazia vivamente i promotori dell’iniziativa (il quotidiano il Resto del Carlino) ma ha deciso di non partecipare
di PAOLA CECCHINI
PESARO – Il quotidiano “il Resto del Carlino” ha promosso la nomina del “Cittadino dell’anno” selezionando alcune personalità alle quali va “riconosciuto che nella loro attività…si pongono come esempi di speranza e di ritorno a tempi meno difficili”. Tra questi c’è anche l’ambasciatore Giorgio Girelli. Al risultato finale si perviene votando il candidato prescelto attraverso l’invio di un tagliando tratto dal giornale.
Chiediamo a Girelli cosa pensa della iniziativa.
R. La proposta del quotidiano – che ringrazio vivamente – ha, tra i suoi pregi, anche quello di indurre candidati ed elettori a meglio conoscersi contribuendo così efficacemente a rafforzare la coesione cittadina, valore essenziale per una comunità anche in tempi di globalizzazione.
D. Dunque si aspetta una ragguardevole quantità di consensi…
R. Guardi che appena è apparsa la notizia sul giornale un amico di Rimini mi ha telefonato per dirmi di essersi fatto spedire il giornale per votarmi. Ma ho detto subito a lui, e ad altri amici, che non avrei intrapreso questo percorso.
D. Ma lei ha ottime chances: ha estimatori nella Associazione Invalidi del lavoro e nella Unione mutilati per servizio, che l’anno nominata socio onorario per l’interessamento dimostrato ai loro problemi. E’ presidente emerito del conservatorio Rossini, coordinatore del Centro De Gaspari con diramazioni in tutta la Provincia, socio della Fondazione Cassa di Risparmio e dell’ Accademia Raffaello, past president del Rotary Club Pesaro Rossini, attivo componente della Associazione Nazionale dei cavalieri di Gran Croce, la massima onorificenza italiana…
R. Si fermi, altrimenti annoiamo il lettore. E a proposito dei Cavalieri di Gran Croce desidero rendere omaggio ad Enzo Arbore, entrato da pochi giorni a far parte della “Famiglia”…
D. Alti meriti di Artista di grande rilievo, che ha avuto grandi successi in Tv.
R. Certamente sono meriti che gli vanno riconosciuti. Ma conoscendo la sensibilità del presidente Mattarella penso che sulla concessione dell’alta distinzione onorifica abbia inciso il fattivo e generoso ruolo che Arbore da gran tempo esercita a favore della Lega del Filo d’Oro che da 55 anni opera a Iesi (AN) a sostegno dei bambini sordociechi.
D. Torniamo alla elezione del Cittadino dell’anno: ma è vero, come ha già dichiarato al “Carlino”, che non intende competere?
R. Beh! Non nascondo la tentazione di recuperare le esperienze e tecniche maturate in altre numerose circostanze elettorali ai fini della acquisizione del voto. Ma qui non siamo in politica dove uno volontariamente si mette in gioco. Inoltre qui il contesto è particolare, ristretto, e poiché appunto competion is competion, dovrei ricercare consensi che più propriamente dovrebbero essere indirizzati verso personalità, quali ad esempio l’amica senatrice Segre, il grande Vangi , don Giuseppe Fabbrini o altri autorevoli amici che vedo in lista, modelli che vantano benemerenze ben superiori alle mie per il conseguimento del titolo di “Cittadino dell’anno”. Per non parlare di un altro aspetto piuttosto imbarazzante.
D. E cioè ?
R. Specie nella città di Pesaro ho tanti amici e conoscenze in comune con i candidati cui ho fatto cenno. Come si fa e metterli in imbarazzo chiedendo loro di scegliere?
D. Ma il voto è voto…
R. Certamente e io l’ho pure accennato. Ma dipende anche da come lo si usa poiché quando la gara si accende sono frequenti gli “accorgimenti” per aumentarne l’entità che non sempre coincide con la scelta del “migliore” . Ed in questo confronto avverto come limite insuperabile il riguardo verso personaggi più meritevoli di me e verso gli amici che non vanno “scocciati”.
D. Dunque?
R. Dunque questa volta, esprimendo gratitudine al “Carlino” per l’onore che mi ha riservato, è preferibile “tirare la volata” a chi, come ho detto, è più meritevole di me.
Nella foto: l’ambasciatore Giorgio Girelli all’auditorium Pedrotti con Dario Fo
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