In Consiglio regionale un minuto di silenzio per ricordare lo studente morto a Serra de’ Conti
In Consiglio regionale un minuto di silenzio per ricordare lo studente morto a Serra de’ Conti
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi questa mattina ha ribadito la necessità di rivedere il sistema della formazione
ANCONA – “Testimoniamo la nostra vicinanza ai familiari di Giuseppe Lenoci. La sua è ancora una volta una morte inconcepibile. E non vogliamo andare avanti con le parole. Quella della sicurezza, più specificatamente nei luoghi di lavoro, è una tematica che richiama le istituzioni e la comunità tutta ad un grane senso di responsabilità”.
Lo ha evidenziato, questa mattina, in apertura di seduta consiliare il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Dino Latini, chiedendo un minuto di silenzio per il sedicenne di Monte Urano, morto ieri mattina alla periferia di Serra de’ Conto, in un incidente stradale mentre stava seguendo uno stage formativo in termoidraulica.
Un altro episodio, dopo quello di Lorenzo Parelli, che riportando al centro dell’attenzione il problema della sicurezza, evidenzia ancor più le attenzioni da riservare in relazione alla formazione dei ragazzi effettuata durante il percorso scolastico.
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi appena ha saputo di questo nuovo incidente – il secondo in poche settimane – durante un percorso scolastico professionalizzante, si è attivato subito insieme al ministro del Lavoro Orlando per rivedere il sistema che lo regola.
“Tutta la mia vicinanza da padre, ma non era alternanza scuola lavoro: Giuseppe stava facendo un percorso di formazione professionale triennale”, ha poi detto a “Mattino Cinque” il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
“Un conto è l’alternanza scuola lavoro e un conto è la formazione professionale – ha aggiunto -. Dobbiamo rivedere il sistema: ci devono essere un percorso formativo e uno educativo con esperienze fuori dalla scuola, ma non può essere un surrogato del lavoro, deve prevalere il rapporto educativo”.
“In molte Regioni – ha poi aggiunto il ministro Bianchi – abbiamo il 25-30% dei ragazzi che si disperdono durante il percorso scolastico. La formazione professionale è uno strumento potente anche per ridurre la dispersione ma bisogna mettere l’accento sulla parte educativa e formativa”.
Secondo il ministro “tanti iniziano un percorso e non lo finiscono, la formazione professionale è una parte del sistema educativo anche se regolato dalle Regioni; bisogna accompagnare le persone al lavoro. C’è poi un tema di formazione permanente nel nostro Paese. Bisogna coinvolgere di più le imprese come soggetti attivi sul territorio, per questo insistiamo sul patto di comunità”, ha sempre affermato il ministro Bianchi, chiarendo di non voler “ridurre le responsabilità del ministero. Sono eventi drammatici che non devono capitare come non possono esserci mille morti sul lavoro”.
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