Presentato Juan Diego Florez nuovo direttore artistico del Rossini Opera Festival
Presentato Juan Diego Florez nuovo direttore artistico del Rossini Opera Festival
di PAOLO MONTANARI
PESARO – Il Rossini Opera Festival, grazie all’intuizione del maestro Ernesto Palacio, Sovrintendente del Rof, di inserire un nome illustre, il più grande tenore rossiniano, Juan Diego Florez, nel team organizzativo del Rof in qualità di direttore artistico, ha messo la classica ciliegina sulla torta.
Il Rof gode di buona salute, nonostante il periodo pandemico e quest’anno il programma dovrebbe svolgersi senza restrizioni. E’ stato il presidente del Rof, Daniele Vimini, nella sala del Consiglio comunale, a fare i saluti di casa. “Ora il Rof che ha portato molta gente del mondo a Pesaro, ha il dovere di andare nel modo con le coproduzioni. Ieri sera (cfr 18 febbraio), al Teatro Comunale di Bologna, è stato messo in scena l’allestimento del Rof del Signor Bruschino e la prossima settimana al teatro della Fortuna di Fano, verrà presentato il Tancredi. La presenza di Florez, come direttore artistico, è un investimento per il futuro. Ci avviamo ad una edizione chiave con una squadra rafforzata”.
E’ stata la volta del maestro Palacio, a presentare Florez. “La vita ci sorprende delle sorprese. Io Juan Diego lo conosco dal 1994. Il nostro primo incontro in un ristorante e per la prima volta Florez bevve il vino, e visto la sua magistrale curiosità, è divenuto un intenditore di vini. Da allora il percorso artistico del grande tenore peruviano, è stato sempre seguito da Palacio, che fu un protagonista canoro, tenore, nel periodo della Renaissance rossiniana del Rof, con il trio magico Cagli, Gossett e Zedda.
Quindi è intervenuto Florez con un atteggiamento molto disponibile: “Sono molto contento. E’ un’avventura per me bellissima. Con un team così faremo un bellissimo lavoro. Io giro tutti i teatri del mondo e spesso mi sento dire dagli addetti al lavoro “Il cast che abbiamo è da Rof”. Sono quindi orgoglioso di fare parte di questa squadra . Potrò portare molti contributi, ad esempio la scelta di cantanti dai miei master class e fare incontrare nuove produzioni”.
Poi Florez ha evidenziato il ruolo dell’Accademia rossiniana Alberto Zedda, che è parte del Rossini Opera Festival. Poi Florez ha voluto far conoscere il suo aspetto socio-musicale che sta svolgendo da anni, in qualità di Presidente della Fondazione musicale in Perù, dove ha costituito una Sinfonia por del Perù. Sono 7000 bambini, molti poveri, reclutati da Florez, per costituire scuole musicali e creare uno scambio culturale e integrazione orchestrali con il Rof. Un’operazione educativa che ricorda il grande impegno di Claudio Abbado, per educare alla musica nell’America Latina. Intanto Juan Diego Florez quest’anno sarà al Rof con Le Comte Ory e fra due anni porterà un altro suo cavallo di battaglia, Guilleume Tell a Vienna. “Quando sei in attività, una arricchisce l’altra”. E con questa breve riflessione Florez si congea con un arrivederci al Rof 2022.