“Carlo Ciccioli contesta la politica sanitaria regionale”
“Carlo Ciccioli contesta la politica sanitaria regionale”
Per il capogruppo del Pd Mangialardi “è l’emblema del fallimento della Giunta Acquaroli”
ANCONA – “L’insofferente invettiva lanciata da Carlo Ciccioli contro la politica sanitaria regionale dal palco del trentennale del 118 è l’emblema del fallimento della giunta Acquaroli e delle strumentalizzazioni populiste fomentate dal centrodestra in campagna elettorale. Quando il capogruppo di Fratelli d’Italia parla testualmente di “troppi frenatori”, di “burocrazie sanitarie”, di “dare spallate” di “aggirare i tetti di spesa imposti dalla legislazione nazionale” dimostra sostanzialmente due cose. Da un lato il suo totale scollamento dalla realtà, che non gli consente di vedere la profonda trasformazione del quadro legislativo nazionale che, negli ultimi dieci anni, ha imposto a tutte le Amministrazioni, sia di centrosinistra che di centrodestra, severi vincoli nella gestione della sanità pubblica. Dall’altro, l’inevitabile resa della giunta regionale, che ora, alla prova del governo, è costretta a rimangiarsi una dopo l’altra tutte le promesse fatte, con buona pace di quanti avevano creduto alle bacchette magiche brandite da Acquaroli e Saltamartini in campagna elettorale”. A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.
“In questo anno e mezzo – continua Mangialardi – la retromarcia di assessori e consiglieri regionali è stata costante e inesorabile. Si sono giocati prima la carta dello scaricabarile nei confronti della precedente Amministrazione, poi, compreso come non fosse quello il problema, hanno iniziato a chiedere aiuto al governo nazionale. Oggi, dopo aver preso forse coscienza della situazione, sembra abbiano finalmente capito che le leggi dello Stato possono essere criticate (come fatto anche dal centrosinistra nel corso dei cinque anni precedenti) ma, al contempo, devono essere applicate. Tanto è vero che non c’è alcuna traccia dei 3 mila infermieri che Saltamartini aveva promesso di assumere, mentre la riapertura dei 13 piccoli ospedali è stata già da tempo archiviata dalla giunta regionale. Del resto, non è casuale neppure che lo stesso Ciccioli sia stato più volte redarguito in consiglio regionale proprio da Saltamartini, in occasione della discussione di alcuni suoi ordini del giorno insostenibili dal punto di vista degli equilibri di bilancio”.
“Ciò che va però sottolineato – conclude il capogruppo dem – è come nonostante le oggettive difficoltà, il centrodestra marchigiano sia riuscito perfino a peggiorare la situazione, grazie anche a una gestione raffazzonata del Pnrr Sanità. Basti pensare che gli ospedaletti con cui hanno deciso di cancellare e sostituire gli ospedali di primo livello programmati dal centrosinistra, non solo faticheranno a entrare in funzione, ma, se e quando verrai mai realizzati, rischieranno di creare forti squilibri nell’utilizzo del già scarso personale sanitario”.
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