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Nasce il Festival nazionale Il Belcanto ritrovato

Nasce il Festival nazionale Il Belcanto ritrovato

La prima edizione in programma dal 23 agosto al 10 settembre nei teatri e nei luoghi storici delle Marche

di PAOLO MONTANARI

PESARO – La riscoperta e il recupero di un patrimonio musicale italiano di straordinario valore. È con questo obiettivo che nasce il Festival nazionale Il Belcanto ritrovato, che dal 23 agosto al 10 settembre 2022, farà risuonare le note di grandi compositori del passato in alcuni dei bellissimi teatri della regione Marche.

Il Belcanto è un’invenzione tutta italiana, una vera specialità ante litteram del “made in Italy”, quasi un marchio Doc. La rassegna, alla sua prima edizione, intende far conoscere a curiosi ascoltatori le opere di compositori italiani tra il 1800 e il 1850, prediligendo farse, opere buffe o semiserie.

Nella prima metà dell’Ottocento il melodramma in Italia attraversa, infatti, uno dei periodi di massimo successo: il pubblico affolla sempre più i teatri, la richiesta di titoli sempre nuovi continua a crescere, così come il numero di compositori.

L’edizione 2022 del Festival, se da un lato, focalizza l’attenzione sul piemontese Pietro Generali (1773-1832), con la messa in scena della farsa “Cecchina suonatrice di ghironda”,  dall’altro dispiega tutta la ricchezza e la qualità espressiva del Belcanto italiano con altre quattro produzioni concertistiche, in cui saranno eseguite musiche di Balducci, Briccialdi, Carafa, Corticelli, Giovanni, Mercadante, Nini, Pacini, Paër, Pavesi, Persiani, Portugal, Raimondi, Soliva, Spontini, Vaccaj, Zingarelli, e molti altri compositori tra i più applauditi dell’epoca.

“Il Festival Nazionale Belcanto Ritrovato – commenta l’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini – che si avvale di prestigiosi partner e del sostegno della Regione, si innesta nel percorso che stiamo facendo per valorizzare i teatri attraverso la candidatura delle Marche come Regione dei Teatri Unesco. Grazie al coinvolgimento di diverse città e dei teatri storici marchigiani facciamo conoscere questi luoghi così preziosi per la nostra storia ma anche i compositori che nella prima metà dell’800 hanno animato con le loro opere i teatri di tutta Italia. Un doppio binario che vuole rafforzare l’immagine delle Marche in Italia e all’estero e consolidare il binomio cultura-turismo”.

Il progetto, nato da un’idea di Rudolf Colm, grande appassionato di Belcanto, si caratterizza per la sua coralità e la capacità di fare rete. Si avvale del sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Marche, la ‘regione dei cento teatri’ che vanta un’altissima densità di teatri storici, un patrimonio che si candida ad essere riconosciuto dall’Unesco.

Cinque sono le città, che tra teatri e luoghi della cultura, faranno da cornice al Festival e che lo sostengono: i Comuni di Pesaro, Fano, Urbino, Arcevia e Montemarciano. Cinque anche le istituzioni culturali che forniscono il loro sostegno: Rossini Opera Festival, Fondazione Rossini, Fondazione Teatro della Fortuna di Fano, Accademia d’Arte Lirica di Osimo, Liceo Artistico F. Mengaroni di Pesaro. A questi si aggiungono imprese private del territorio che con il loro contributo economico hanno reso possibile la realizzazione del Festival: ILVA Glass SpA e Papalini Spa.

A coordinare il tutto, con la direzione artistica di Daniele Agiman, l’Orchestra Sinfonica G. Rossini, presidente Saul Salucci, prestigiosa istituzione riconosciuta come complesso orchestrale dal Fondo Unico dello Spettacolo.

Il programma

Il sipario sulla prima edizione de Il Belcanto ritrovato si alza martedì 23 agosto al Teatro Rossini di Pesaro, Città Creativa Unesco per la Musica e Capitale Italiana della Cultura 2024. Qui sarà messa in scena “Cecchina suonatrice di ghironda”, farsa in un atto, con musica di Pietro Generali, su libretto di Gaetano Rossi.

Sul podio dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini il maestro Daniele Agiman, tra i direttori d’orchestra più attivi a livello internazionale. I solisti saranno selezionati dall’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”.  A firmare la regia è Davide Garattini Raimondi.

Questa farsa fu eseguita a Venezia il 26 dicembre 1810, per l’inaugurazione della Stagione del Carnevale al Teatro San Moisè. Era stata preceduta nel novembre dello stesso anno dalla farsa di Gioachino Rossini “La Cambiale di matrimonio”, la prima opera rossiniana ad andare in scena.

La particolarità sta nel soggetto che, sia pure in forma edulcorata, porta in scena una delle principali piaghe sociali dell’epoca. Molti giovani savoiardi emigravano verso Parigi per cercare fortuna: i maschi di regola lavoravano come spazzacamini, le femmine erano dedite alla prostituzione. Entrambi suonavano la ghironda, strumento a corde strofinate da un disco tipico del mondo dei mendicanti. In questa partitura non entra in scena una vera ghironda, ma Generali fa imitare all’orchestra la sonorità complessa di questo strumento con un virtuosismo di assoluta originalità.

La scena si svolge a Parigi nella casa lussuosamente arredata di Cecchina che è innamorata di Enrico, nipote del Duca di Rosmond. Il Duca accusa Cecchina di essere “seduttrice dell’inesperta gioventù”, di avere sedotto suo nipote Enrico e vorrebbe farla arrestare. Ma Cecchina dimostra, dopo varie vicissitudini, di essere in realtà di nobili origini e di meritare l’unione con Enrico, tra il giubilo generale.

Mercoledì 24 agosto il Festival fa tappa al Teatro della Fortuna di Fano, dove nell’ambito del progetto “Fuori il sipario”, va in scena il concerto “Il Belcanto marchigiano”,  con musiche di G. Balducci, A. Nini, G. Persiani, N. Vaccaj, G. Spontini e altri compositori marchigiani dell’epoca del Belcanto.

Giovedì 25 agosto il Festival torna al Teatro Rossini di Pesaro con il concerto “La musica dei grandi teatri”. L’Orchestra Sinfonica G. Rossini sarà diretta da Michele Nitti, considerato uno dei più talentuosi direttori d’orchestra italiani della sua generazione, su musiche di P. Generali, S. Pavesi, C.E. Soliva, G. Spontini, P. Raimondi e altri. Per questo appuntamento i solisti saranno selezionati dall’Accademia d’Arte Lirica di Osimo.

Venerdì 26 agosto il Festival approda a Urbino, altro tesoro marchigiano, il cui centro storico è stato proclamato Patrimonio Unesco: al Teatro Sanzio va in scena “Belcanto ensemble” con musiche di G. Briccialdi, G. Corticelli, D. Giovanni, G. Pacini, C.E. Soliva.

Sabato 27 agosto secondo appuntamento urbinate nella meravigliosa cornice di Palazzo Ducale. L’Orchestra Sinfonica G. Rossini diretta da Daniele Agiman, insieme ai solisti dell’Accademia rossiniana “Alberto Zedda”, si esibisce in “Una sera a teatro”: musiche di M. Carafa, S. Mercadante, F. Paër, M.A. Portugal, N.A. Zingarelli e altri.

Domenica 28 agosto il concerto “Belcanto ensemble” sarà replicato in un’altra location particolarmente suggestiva: l’ex Chiesa di San Francesco, a Fano, complesso architettonico che vanta all’ingresso le Tombe della famiglia Malatesti, caratterizzato dall’assenza del tetto che gli conferisce un fascino del tutto particolare.

Il Festival si chiude in due piccoli teatri storici della provincia di Ancona, in cui va in scena “Il Belcanto marchigiano”: sabato 3 settembre al Teatro Misa di Arcevia e sabato 10 settembre al Teatro Alfieri di Montemarciano.

Belcanto Tourism

Da subito, nella cartolina promozionale presentata in conferenza stampa, sono stati inseriti i riferimenti turistici delle amministrazioni che sostengono il Festival. L’organizzazione di IBR crede, infatti, che questa proposta, unita alle bellezze architettoniche e paesaggistiche del territorio, costituisca motivo di attrazione per turisti che possano vedere nella bellezza e nel benessere motivi per trascorrere qualche giorno nel territorio marchigiano.

 

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