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Pesaro Capitale della Cultura, Ricci e Vimini raccontano la vittoria

Pesaro Capitale della Cultura, Ricci e Vimini raccontano la vittoria

“Insieme abbiamo suonato la melodia di rinascita e di pace”. Sabato pomeriggio la festa per la città-orchestra nel piazzale del Centro Arti Visive Pescheria 

PESARO – «Ha vinto la città-orchestra, che ha unito i suoi strumento per suonare la melodia della speranza, della pace, guardando al futuro».

Al termine di una giornata ricca di emozioni sindaco, vice sindaco, assessori, lo staff di Pesaro 2024 e le tante persone che hanno contribuito al risultato finale si sono ritrovate al GRA’ di via Rossini, per festeggiare il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024. «In questi mesi c’è stata molta diffidenza intorno alla candidatura -spiega Ricci -, ma Pesaro ha meritato questo riconoscimento per la storia e la vivacità culturale. È stato costruito un progetto che guarda al futuro e che tiene insieme natura, ambiente, cultura e tecnologia. Abbiamo coinvolto i quartieri, tutto il territorio della provincia, le associazioni. I ringraziamenti a Daniele Vimini, che insieme alla sua squadra ha fatto un lavoro incredibile». Le dediche «a Kharkiv, come noi Città della Musica UNESCO, in questo momento sotto gli attacchi russi, con l’augurio di tornare presto a suonare. Poi a Daniele Tagliolini, grande amico e amministratore che ha sempre creduto nella progettazione del futuro e nelle grandi sfide». Sabato la festa della città, «Appuntamento nel piazzale del Centro Arti Visive Pescheria, dal tardo pomeriggio. Un momento che si aprirà con l’esibizione di Diana, una pianista ucraina di 9 anni scappata dai bombardamenti, accolta da Pesaro, dove ora potrà continuare i suoi studi al Conservatorio».

«Ringrazio il sindaco Ricci per averci creduto – così il vice sindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini – per aver supportato ogni fase della candidatura e per aver dato la possibilità di rischiare. È stata una partita che non si sarebbe potuta vincere giocando sul terreno comodo del patrimonio e della bellezza già in essere ma solo sfidandosi su un terreno diverso, quello dello sguardo al futuro». Il dossier racconta questo approccio, «frutto di una storia importante nata con Gino Girolomoni e la sua provincia del biologico e proseguita col sostegno di tante figure di valore, presenti in varie forme diverse». Tra cui Daniele Tagliolini, «la sua visione del territorio, della valorizzazione e collegamento dei borghi è stata ben più di una fonte di ispirazione per questo dossier», e Alex Eusepi, l’ex pompiere e consigliere di Quartiere «che ha rappresentato quello spirito sano e vigoroso di anima giovane, viva e partecipe. Proprio ciò a cui abbiamo pensato lanciando l’idea di Quartiere Capoluogo della Cultura, come tappa della costruzione della città dell’immaginario di Pesaro 2024, di cui è stato eccezionale protagonista». Grazie a loro e ai grandi del passato più lontano, «siamo stati “nani sulle spalle di giganti” come Dolcini, Bucci e tanti altri. Tutte a formare una solida base che ci ha consentito di farci capire, da subito, a livello nazionale grazie a chiari, indiscussi, riferimenti culturali». Su questi poggerà il lavoro della generazione di oggi, fatta di ventenni e trentenni che hanno lavorato attivamente, anima, corpo e cuore, al progetto di candidatura. Investire sulla riconoscenza nei loro confronti è il messaggio più bello che possiamo lasciare per Pesaro 2024 e per la sfida di Pesaro-Urbino 2033».

Una candidatura condivisa da tutto il territorio, come ha ricordato il presidente della Provincia Giuseppe Paolini: «Un’intuizione azzeccatissima, che ha mosso gli animi di tutti gli amministratori. Una vittoria che arriva in una data particolare, a dieci anni dalla scomparsa di Gino Girolomoni, non potevano che vincere in un giorno così».

A seguire la candidatura PanSpeech. Il gruppo di esperti e studiosi (impegnato sui temi del patrimonio culturale nato all’Università di Siena nel 2014) con cui Pesaro aveva già collaborato per il riconoscimento UNESCO di Città della Musica. Agostino Riitano, direttore artistico del progetto. «Abbiamo indagato la natura della cultura per immaginare con i suoi cittadini la città che non c’è, dai quartieri ai borghi del territorio circostante, ponendo i legami tra arte, natura e tecnologia alle radici di un nuovo concetto di cultura diffusa, inclusiva, in dialogo con l’ambiente che l’umanità condivide con il resto del vivente». Così anche Gianni Berardino di PanSpeech, nel team di creativi che ha accompagnato la candidatura: «Lavorare con Pesaro è stato per noi un privilegio. Nello stretto confronto con le istituzioni, le associazioni, gli artisti, i quartieri, nelle discussioni, nei dibattiti, nelle esplorazioni urbane, negli esercizi creativi, abbiamo scoperto e amato così tante cose della città che adesso ci sentiamo un po’ abitanti anche noi. Grazie».

 

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