Ricordiamo Pasolini a cento anni dalla nascita
Ricordiamo Pasolini a cento anni dalla nascita
di PAOLO MONTANARI
PESARO – Nel 2015 organizzai con il patrocinio del Comune di Pesaro un convegno su Pasolini a 40 anni dalla morte, a cui parteciparono studiosi di lettere e filosofia poeti musicisti per approfondire il pensiero di Pasolini.
Nello stesso anno il 1 novembre 2015 nella chiesa della Annunziata vi fu una performance teatrale dal titolo MA IN MEMORIAM PASOLINI per la regia di Antonio Latella. Uno spettacolo emozionante arricchito da alcune fotografie su Pasolini di Mario Dondero, attraverso le figure create da Pasolini, in tutte le sue complessità, la Madre, Susanna Pasolini, che ebbe un rapporto affettivo molto profondo con il figlio Pierpaolo, divenne la guida o meglio una MADRE SCRITTURA ” Sguardi e sorrisi spezzati delle madri scelte come icone assolute di un’Italia che sa che tutto sarà irrecuperabile ” (Latella). Sarà proprio la madre Susanna Pasolini ad impersonificare Maria straziata dal dolore per la morte del Figlio. Dunque in Pasolini tutto è madre e si fa madre. Dalla nascita del poeta a Casarsa del Friuli, il suo mono sillabo Ma, che sarà all’ origine della ricerca linguistica.
Per cui la POESIA SI IDENTIFICA CON LA MADRE. E Susanna accompagnerà sempre Pierpaolo, a Bologna, dove viene allontanato dal PCI e poi dall’università, dove però imparerà ad amare i grandi pittori Masaccio, Giotto, la pittura senese e il Pontormo. Poi il viaggio finale alla periferia , nelle borgate romane, dove la madre diventerà per Pasolini il simbolo di una lotta contro il potere borghese. Susanna vuole nascondere l omosessualità di Pier paolo, ma il poeta la usa come denuncia sociale, di lotta di un proletariato, i suoi ragazzi di vita che diventeranno consumisti e borghesi. Eppure quei ragazzi sono fonte ispiratrice dei primi romanzi e di film capolavori come ACCATTONE E MAMMA ROMA.
Un cerchio simbolico di un Pasolini inventore della realtà. Il cinema in particolare esprime il forte legame con la pittura. Un cinema della realtà , che esprime oltre agli articoli le denuncie di Pasolini contro il capitalismo, la borghesia, la televisione.
Fino alla morte tragica avvenuta nell’idroscalo di Ostia il 2 novembre 1975. La morte di Pasolini un mistero nel mistero. Lui dalla intransigente ideologia si contrapponeva al moralismo . Anche nella trilogia della Vita Pasolini che si apriva ad un barlume di positività, ricadeva poi nel pessimismo, senza mai tralasciare il tema della morte. Un Pasolini dolce con gli amici Dacia Maraini e Alberto Moravia, ma profetico denunciatore dei mali della società Fino al disfacimento del corpi in teatro e nel cinema. E un testamento spirituale il romanzo PETROLIO, incompiuto, ultimo grido contro i poteri forti.
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