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Derubano un rappresentante di preziosi, individuati ed arrestati dalla polizia

Derubano un rappresentante di preziosi, individuati ed arrestati dalla polizia

PESARO – Il personale della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile al termine di serrate indagini ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di tre persone ritenute responsabili del furto con strappo avvenuto ai danni di un rappresentante di preziosi.
IL FATTO
Nello specifico la Squadra Mobile era intervenuta nel centro cittadino a seguito di una chiamata sulle linee di emergenza 112 NUE per un furto con strappo subìto da un rappresentante di oggetti preziosi.
La vittima, nell’immediatezza dei fatti aveva riferito che mentre stava poggiando all’interno dell’auto la borsa contenente gli articoli preziosi, per un valore stimato di circa 30.000 euro, veniva sorpreso alle spalle da una persona indossante un casco integrale che, con una manovra repentina, gli strappava la borsa a tracolla, senza profferire parola.
Quest’ultimo subito dopo saliva in sella ad una moto di media cilindrata condotta da un complice, anch’egli indossante abiti scuri ed un casco integrale, dileguandosi verso la periferia.
LE INDAGINI
Gli investigatori della Squadra Mobile, hanno iniziato fin dai primissimi momenti una serie di accertamenti volti a ricostruire gli elementi fondamentali di un fatto che apparentemente non consentiva di risalire agli autori del reato, poiché gli stessi viaggiavano a bordo di una moto con targa clonata ed a volto completamente coperto.
Il particolare modus operandi utilizzato dagli stessi è risultato professionale ed esperto nell’occultare qualsiasi dettaglio che potesse essere raccolto dagli investigatori, rendendo così quasi impossibile la loro identificazione.
Unico elemento, dunque, da cui partire, è stato proprio il particolare modus operandi che prevede l’utilizzo, oltreché di agili e potenti motociclette, di almeno un’autovettura di appoggio.
È iniziata così una capillare disamina di tutte le telecamere di sorveglianza presenti sul territorio, che ha consentito di individuare, appunto, l’autovettura di appoggio condotta da un terzo complice, risultata essere un veicolo noleggiato a Napoli.

Le conseguenti, serrate, indagini, portavano all’individuazione di un albergo ove il terzetto aveva pernottato, esibendo false carte di identità, prima di giungere a Pesaro per mettere a segno il colpo.
È emerso, infatti, grazie alla ricostruzione del percorso effettuato dagli indagati, che gli stessi avevano sapientemente pedinato la vittima prima di intervenire.

I numerosi elementi raccolti, a partire da alcuni dettagli immortalati dalle telecamere di sorveglianza che, uniti ed incrociati ai numerosi ed approfonditi accertamenti su tutto il territorio nazionale, in sinergica collaborazione con omologhi uffici investigativi, permettevano di identificare i tre soggetti ritenuti autori del “colpo”; tutti pregiudicati per reati della stessa indole, senza una stabile attività lavorativa e già resisi responsabili di fatti analoghi in altre città d’Italia.
L’ESECUZIONE DELLE MISURE CAUTELARI
Gli investigatori della Squadra Mobile, con il puntuale coordinamento della Procura della Repubblica di Pesaro, hanno ricostruito un quadro fortemente probante a carico dei predetti tantoché il Gip del Tribunale di Pesaro ha emesso nei loro confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari, stante l’alta pericolosità e professionalità emersa dalle risultanze investigative.
Gli indagati sono stati rintracciati a Napoli, ove sono risultati attualmente già sottoposti alla medesima misura per fatti analoghi messi a segno in altre località d’Italia.

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