L’effetto guerra e il caro energia sul turismo delle Marche
L’effetto guerra e il caro energia sul turismo delle Marche
Per Pasqua soltanto la metà delle persone ha già confermato la vacanza. Massimiliano Polacco: “C’è incertezza ma confidiamo nel last minute pasquale e nell’estate”
ANCONA – Gli effetti della guerra tra Russia e Ucraina e il caro energia si stanno facendo sentire sul piano reale dell’economia del nostro Paese e delle Marche e le scelte sulle spese stanno incidendo in particolare nel settore della cultura e della filiera turistica.
Mancano all’appello milioni di arrivi in tutto il Paese e le prospettive non sono incoraggianti soprattutto se si considerano le prospettive di consumo che prevedono un taglio di circa il 60%, stando alle risposte delle persone intervistate nell’ambito
dell’indagine, su ristorazione, vacanze e cultura. Il primo dato allarmante si registra per Pasqua, con quasi 8 milioni di italiani intenzionati a partire di cui solo 4 milioni hanno già concretamente programmato.
Le stesse scelte di viaggio fanno capire come sia critica la situazione: spostamenti brevi e di corta durata e all’interno della regione di residenza per la metà dei vacanzieri; probabilmente un solo pernottamento e spesa nell’ordine dei 200 euro a persona tutto incluso, mentre solo il 6% opterà per mete estere, contro il 13% del 2019. Non sono le tipologie di destinazione, mare o montagna, a determinare le scelte in questo periodo ma le motivazioni: prime fra tutte, il bisogno di stare in relax con la propria famiglia o vivere un’esperienza di arte e cultura, anche solo visitando una città d’arte o un borgo.
Preoccupazione anche in vista dell’estate anche se le indicazioni che provengono dai luoghi del Turismo marchigiano non sono al momento totalmente in linea con i dati in chiaroscuro di Pasqua: “C’è un clima di incertezza – spiega il Direttore Generale Confcommercio Marche e Segretario Generale Federalberghi Marche prof. Massimiliano Polacco –, che inevitabilmente intacca le vacanze pasquali sulle quali, secondo i dati rilevati dal nostro Ufficio Studi Marche.
SONDAGGIO ANDAMENTO TURISMO PASQUA ED ESTIVO
RIVIERA DEL CONERO: Per Pasqua si sta muovendo qualcosa ma numeri molto al di sotto rispetto all’ultima Pasqua pre-covid. Trattandosi di soggiorni brevi c’è molta attesa legata al meteo. Per il periodo estivo più movimento ma rispetto agli altri anni
ancora un po’ a rilento (paura incidenza costi generali anche per le prenotazioni estive)
SENIGALLIA: Per Pasqua pochi alberghi aperti. Le poche strutture aperte lavoreranno. Per l’estate ci sono buoni contatti ma nonostante il mantenimento delle tariffe delle strutture ricettive, il peso dell’inflazione generale sta pesando sulle prenotazioni
CIVITANOVA – MACERATA: Pasqua registra un buon movimento, l’estate invece regsitra dati un po’ a rilento:richieste fermate prima dalla guerra in Ucraina e poi dall’inflazione.
MONTAGNA MACERATESE: Pasqua ed estate con andamento a rilento, le difficoltà registrate molto probabilmente sono legate ai costi generali e all’inflazione
SAN BENEDETTO: Pasqua registra un andamento positivo ma molti dei contatti sono legati al meteo e al last minute. Anche per l’estate sensazioni e prenotazioni molto positive con prospettive di superarmento deii dati 2021 e recuperaro degli andamenti del 2019
CUPRA MARITTIMA: Per Pasqua registrati dati discreti. Per quanto riguarda l’estate il buon andamento delle prenotazioni è stato rallentato dala guerra in Ucraina:molto bene il mercato dei residence/appartementi, per gli alberghi invece c’è una tendenza a prenotare a ridosso della data.
FERMO: Per Pasqua in genarele poco movimento spesso legato al last minute. Moderate le prenotazioni estive.
VILLAGGI: A Pasqua i villaggi sono ancona chiusi. Per l’estate l’andamento è molto positivo con una previsione di occupazione media oltre il 90 % a partire da metà giugno (con la speranza che guerra e inflazioni non portino disdette che ad oggi non sono state registrate).
B&B ED EXTRA: Pasqua registra poco movimento, migliori i contatti e le prenotazioni per l’estate anche se si è registrato un rallentamento a causa delle guerra in Ucraina e all’attuale situazione legata all’inflazione.
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