CULTURA

Intervista ad Angela Marson, quando troppi scrittori di successo si fanno sedurre dalla ricchezza

Intervista ad Angela Marson, quando troppi scrittori di successo si fanno sedurre dalla ricchezza

di TIBERIO CRIVELLARO

In modo quasi poliziesco, riesco a intercettare, via messeger, l’autrice inglese Angela Marson che vive nella Black Country, in Inghilterra. Dove ambienta i suoi thriller che sinora, hanno venduto milioni di libri.

Ho letto, tra i suoi vari “Morte imperfetta”. Trama scontata, assenza di buona prosa, parallelismi con i grandi autori del genere, quali lo statunitense Michael Connoly, Jo NesbØ, Eric-Emmanuel Schmitt e il nostro Massimo Carlotto. Detective letterario, qual sono, ho contattato l’autrice  ponendole alcune domande:

Signora Marson, sarò diretto, avendo letto alcuni suoi thriller che, secondo la Tea edizioni, hanno venduto milioni di libri, sono rimasto colpito da un tale successo che, se paragonato a quello di Michael Connoly o il nostrano Massimo Carlotto (“minimalista” ma a suo modo poetico) trovo esagerata la fama che le è attribuita. Mi spiego: Le sue trame mi sembrano scontate, (a parte “Urla dal silenzio” – Edizioni E/O) simili a quelle di altre decine di grandi autori di “nicchia”, e noto che la prosa non sia irresistibile…

Veda, dottor Crivellaro, anche se lei è un giornalista di “terza”, da quanto mi risulta, sembra non tenga conto del “briefing” di una grossa Casa Editrice. Ciò che conta è vendere. Mi risulta di avere almeno un milione di grandi lettori in Italia….

Si, credo corrisponda, dato che lei è presente nei supermercati, nelle bancarelle dei mercatini mentre, meno nelle librerie. Rischierò di essere pedante nel dirle che nelle Edizioni Tea gli errori di stampa sono a decine in un solo libro. Questo non la Disturba?

Non è un mio problema come stampano in Italia, a me interessa solo la vendita, il resto riguarda la vostra Tea..

Beh, capisco. Capisco meno gli elogi in alcune quarte di coperta de La repubblica e del Corriere della Sera

…Significa qualcosa, o no?

Mah, veramente, Signora Marson, oltre la gratuità di questi “vecchi” corsivi, vorrei invece capire quanto la prosa, e insisto, per lei conti nella suspense di un suo Thriller.

Contano i lettori, le copie vendute. Adesso basta. Le vieto di farmi domande di questo genere. Anzi non mi scriva mai più.” (…)

L’intervista ad Angela Marson, considerata tra i talenti del thriller anglosassone, porta a chiederci quale sia la qualità del lettore medio italiano. E pone forti domande intorno il valore di alcuni autori che, i “trafiletti” in quarta di copertina, giurano essere gli scrittori più letti. Ma risulta, anche, per un libro non adeguatamente pubblicizzato, che il lettore cliente quando lo ordina deve attendere giorni, aspettare, sempre che la libreria accolga la sua richiesta. Eppure ogni grande distributore in Italia ha praticamente magazzini sempre a 4 passi dalle librerie italiane! Regione per regione, provincia per provincia. Ma spesso è la libreria stessa che non richiede certi libri per non perdere tempo a guadagnare pochi spiccioli. Cedere il passo ad Amazon e comprare via internet? Quanto gli editori gradiscono tale scelta?

 

 

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