Il Marchese Onofrio del Grillo celebrato al Teatro Sistina
Il Marchese Onofrio del Grillo celebrato al Teatro Sistina
di DANIELE GATTUCCI
ROMA – È celebrato, è amato e le sue battute sono diventate iconiche, ma non tutti sanno che il Marchese Onofrio del Grillo è di Fabriano!
Da Fabriano a Roma: per la trasferta della delegazione dei soci-marchesi dell’Associazione Onofrio del Grillo al Teatro Sistina, dove Max Giusti sta portando in scena il Marchese del Grillo con una commedia musicale campione d’incassi e di risate. L’attore, la cui famiglia è di origine marchigiana, ha incontrato i soci-marchesi che gli hanno donato la filigrana ufficiale dell’associazione con l’immagine cult di Alberto Sordi nei panni del Marchese del Grillo.
Fabriano infatti oltre ad essere la città della carta e della filigrana è anche la città di Onofrio del Grillo. È la città d’origine dell’eccentrico nobile burlone reso celebre dall’interpretazione di Alberto Sordi nel film di Mario Monicelli. Il Marchese visse gran parte della sua vita nella capitale, ma era originario di Fabriano dove nacque nel 1714 e morì nel 1787 e dove si era speso e prodigato in tante attività per la sua città nativa, alla quale era legatissimo. Ed è per veicolare la storia del Marchese del Grillo e far conoscere Fabriano che ieri, sabato 22 ottobre alle ore 16 i soci-marchesi dell’Associazione Marchese Onofrio del Grillo di Fabriano sono entrati al Teatro Sistina.
Rigorosamente abbigliati con mantello, cilindro, guanti e bastone. L’ingresso tra folla e curiosi, ha suscitato non poca curiosità tra i presenti che stavano prendendo posto allo spettacolo di Max Giusti; ma non tra il personale del celebre teatro romano che attendeva l’arrivo dei fabrianesi.
In molti tra i presenti hanno chiesto di scattare foto e selfie e chiesto informazioni sulle attività e provenienza del gruppo. Il mantello indossato dai soci-marchesi è di fattura sartoriale e realizzato su disegno originale del capo indossato da Sordi nel film, grazie alla concessione della storica Sartoria Peruzzi di Roma, che a tutt’oggi conserva i costumi originari utilizzati allora per girare le scene e con cui il sodalizio fabrianese ha da qualche mese attivato una stretta collaborazione.
Lo statuto dell’associazione è vocato allo studio del personaggio, e alla promozione del territorio attraverso la storia del Marchese ed alla beneficenza, ed ha la sede presso il Relais Marchese del Grillo di Fabriano, villa fatta da lui costruire nel 1771 dove trascorreva periodo di villeggiatura, alle porte della cittadina marchigiana. Tra i soci fondatori vi è anche la sezione degli “storici” che sta seguendo le tracce del Marchese tra Fabriano e Roma e scrivendo la vera storia del personaggio.
Alla fine dello spettacolo, dopo la foto di rito, il comico e conduttore televisivo romano si è intrattenuto con i “marchesi” fabrianesi, tra battute e reciproci scambi di stima. Giusti con telefonino alla mano ha documentato l’incontro in tempo reale. Non è esclusa prossimamente, appena gli impegni dell’artista lo consentiranno, una sua visita ai luoghi di nascita di Onofrio.
La filigrana dell’Associazione regalata a Max Giusti, che ha sentitamente apprezzato il dono, è stata realizzata nelle scorse settimane dal maestro Sandro Tiberi che con grande abilità ha trasformato un’iconica immagine di scena del celebre film del 1981 in un piccolo capolavoro. E’ da sottolineare che l’immagine di Alberto Sordi alias Il Marchese del Grillo presente nella filigrana è dell’Archivio Enrico Appetito di Roma che ha concesso i diritti d’immagine.
La trasferta romana, che ha visto la partecipazione di oltre sessanta fabrianesi, è stata organizzata da GE.SA. Turismo (la società di recente creata da agenzie Viaggi del Gentile e Santini Viaggi).
Tra le varie attività dell’associazione vi è la creazione di etichette di vini marchigiani dedicati ai personaggi del film il Marchese del Grillo, con un abbinamento ad hoc tra tipologia di vino e carattere del personaggio. Al primo vino prodotto è stato dato il nome di “Gasperino”, ed è una bollicina di Verdicchio dei Castelli di Jesi prodotta a Cupramontana; il secondo si chiama “Olimpia” ed è un rosato di Montepulciano prodotto nella zona del Conero; la terza etichetta, svelata invece venerdì scorso durante una cena-evento, si chiama Don Bastiano, Verdicchio di Matelica. In fase di progettazione c’è un museo a Fabriano con immagini, abiti, memorabilia e prodotti legati al territorio di Fabriano, la città del Marchese del Grillo.
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