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Giorgio Girelli: “Amedeo Grilli, “padre” del Conservatorio Pergolesi”

Giorgio Girelli: “Amedeo Grilli, “padre” del Conservatorio Pergolesi”

di GIORGIO GIRELLI*

PESARO – Se Fermo ha un suo autonomo conservatorio statale di musica, buona parte del merito è di Amedeo Grilli (nella foto), il compianto presidente della Cassa di risparmio.

Ne sono stato estimatore ed amico e la sua scomparsa anche per me è stata un duro colpo. Si è sottolineato che Amedeo era solito dare corso con grande discrezione alle sue molteplici attività benefiche, senza nessuna indulgenza per le “vetrine”.

Ebbene anche per il Conservatorio, sorto come liceo musicale nel 1968 per iniziativa di un altro grande fermano, Annio Giostra, ed entrato poi nella sfera statale quale sede staccata del Conservatorio Rossini di Pesaro nel 1978, Grilli, allora presidente della Fondazione cassa di Risparmio, si spese con grande impegno per l’autonomia dell’Istituto fermano – al tempo da me presieduto – insieme al sindaco Ettore Fedeli.

Avevo assunto quell’incarico da qualche anno ed avevo iniziato a frequentare la “sezione staccata”. Avvertivo che a Fermo temevano che avrei ancor più accentuato la dipendenza dalla “casa madre”.

Si sapeva poi che il ministero della Istruzione teneva in conto la valutazione che sul complesso dell’assetto nutriva il presidente del conservatorio Rossini.

Ed invece a me non sembrava affatto razionale amministrare una scuola a tanti chilometri di distanza (allora i contatti non vantavano mezzi di oggi). Per di più mi appariva invece opportuno che le Marche, avendo un conservatorio a nord, ne disponessero uno a pieno titolo anche nella parte sud della Regione. Senza poi considerare il patrimonio culturale e musicale di Fermo.

E la sua storia: durante lo Stato pontificio era attivo addirittura un ministero, la “Congregazione fermana”, preposta alla gestione   del territorio piceno. Ci fu quindi immediata convergenza quando il presidente Grilli ed anche il sindaco Ettore Fedeli espressero cautamente il desiderio di vedere trasformata la sede staccata in conservatorio autonomo, pur manifestando il ministero qualche perplessità sulla istituzione di un nuovo Istituto musicale. Ebbene tutti e tre non mancammo di svolgere missioni a Roma per caldeggiare l’autonomia che poi fu decretata nel 1998.

E con i nuovi presidenti da Romano Folicaldi a Franco Traini, da Carlo Verducci a Igor Giostra, nipote di Annio ed ora in carica, maturarono rapporti collaborative e di amicizia. Frequenti le partecipazioni dei fermani agli eventi musicali di Pesaro e quelle dei pesaresi a Fermo.

Grilli continuò a mantenere contatti con il Conservatorio Rossini ed io fui ben lieto di assecondarlo nell’opera di affiancamento che egli inizialmente svolse nei riguardi degli organi dell’Istituto impegnati ad organizzare la conquistata autonomia.  Ed a favorirne poi le iniziative.  Si rafforzò con lui una amicizia ed un rapporto che si estese ben oltre i campi di interesse che l’avevano fatta nascere e che si protrasse nel tempo. Finché il Grande Appuntamento non lo sottrasse alla cerchia dei miei affetti.

* Presidente Emerito del Conservatorio Statale Rossini

 

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