Per saperne di più sulla “Storia dei libri e della libreria dall’antichità ai nostri giorni”
Per saperne di più sulla “Storia dei libri e della libreria dall’antichità ai nostri giorni”
di TIBERIO CRIVELLARO
Un fiume di amanti del libro che leggono le firme nelle “terze” dei quotidiani i quali, pare non si siano accorti di un tosto manuale intorno la storia dei libri, della scrittura.
Lo fa il giornale che state leggendo portandovi a conoscenza de la “Storia dei libri e della libreria dall’antichità ai nostri giorni” (E/O Ed.) del gallico Jean-Yves Mollier. Qui si spende un elogio al “franco” per il suo lavoro e un diversamente elogio per quei tanti quando pensano che i libri siano noiosi. Basta avere Gooooogl (…)! Quanti a Parigi hanno visitato la “rive gauche”, non quella dei ricordini o cartoline con Moulin Rouge? Nessuno si spaventi se si parla di manuale; non si tratta di un messale per religiosi fanatici della storia nei secoli dei secoli prima e dopo il Cristo, nessun trattato oriental-babilonese o un crocevia a Costantinopoli con tutte le lingua pentacostali.
Si tratta, qui, di dettagliate informazioni sull’origine del libro barattato o mercificato sin dalla notte dei tempi da millenni A.C. in ogni continente (testimonia l’autore in centinaia di note a margine). E sulla stampa pioniera della parola scritta che ha permesso agli autori della scrittura cuneiforme e a quella sproloquiata, più o meno colta, di portare cultura e scoperte. Un esaustivo trattato sul “mestiere” della parola in tutte le salse e curiosità.
Tra corporazioni, personaggi solitari itineranti, tra economie, arti e religioni, Mollier ricostruisce meticolosamente i libri e i suoi lettori in sole 190 pp.(note escluse) Pare che persino el pueblo analfabeta, negli ultimi 2 secoli, abbia comprato milioni e milioni di libri solo per “l’erotico” averli, in casa come i ricchi. E Mollier, simpaticamente, eruditamente, ci ricorda il valore sociale ma anche quello politico, religioso e pure rivoluzionario del passato. Ora sono gli “algoritmi” che fanno concorrenza ai fasti del libro stampato che potrebbero mandare in rovina la piramide della Cultura scritta su carta, dipinta su tela, scolpita o musicata.
Dove stanno i dizionari, le pergamene le rare incisioni, basi del sapere? Nelle botteghe degli antiquari per i ricchi, nelle mastodontiche biblioteche solo per chi ha tanto tempo libero. Intanto pare che i tablet procurino cirrosi anche agli astemi. Per cui non sparate ad alzo zero su che si difende con l’arma della penna e su coloro che pubblicano su carta beltà e bontà. Una riflessione buona in vista dei regali da fare le prossime e vicine feste. Buona lettura anche ai peccatori.
JEAN-YVES MOLLIER
STORIA DEI LIBRI E DELLA LIBRERIA DALL’ANTICHITÁ
AI NOSTRI GIORNI
E/O Edizioni