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L’artista ascolana Maria Cristina Anselmi espone le sue opere a Manhattan

L’artista ascolana Maria Cristina Anselmi espone le sue opere a Manhattan

ASCOLI PICENO – Da Gucci a Bulgari, passando per la Evac Gallery di New York. È partita da Ascoli Piceno ma di strada ne sta facendo tanta: lei è Maria Cristina Anselmi, classe 1994, artista marchigiana reduce da un importante evento internazionale promosso a Manhattan lo scorso 28 gennaio.

Le sue tele sono state esposte tra dipinti, sculture, fotografie, ma anche ologrammi e musica dal vivo in perfetto stile newyorkese, nella galleria dell’East Village che si presenta come “unica al mondo, in grado di connettere i visitatori all’arte che è ovunque”.

“Quando mi hanno comunicato che i miei dipinti erano stati selezionati per l’esposizione ho provato una grandissima emozione – racconta l’artista -. Confrontarsi con pittori e scultori che arrivano da tutto il mondo, in una realtà come quella di New York proietta improvvisamente in un’altra dimensione e consente di vivere un’esperienza molto intensa, probabilmente irripetibile”.

La serata è stata dedicata alla mostra collettiva di artisti contemporanei emergenti e internazionali e ha coinvolto galleristi, curatori e amanti dell’arte, sullo sfondo di live performance musicali.

Nata e cresciuta in Italia, Maria Cristina Anselmi si è laureata in Moda e Storia del Costume alla Sapienza di Roma dove ha concentrato i suoi studi in direzione creativa. Nel 2016 la prima esperienza professionale di rilievo come assistente del direttore del design e coordinatrice della collezione per l’ufficio creativo di Gucci. Nel 2019 il trasferimento a Firenze come assistente del Ceo della divisione Bulgari LG&A.

Nota con lo pseudonimo MC_AN, si distingue per l’uso di tecniche di pittura astratta. L’esperienza nel mondo della moda l’ha aiutata a fondere le competenze trasversali per utilizzare un modo molto intimo di presentare i suoi pezzi: gli editoriali sono diventati una forma dinamica di performance in cui tutti i dipinti sono in sinergia con abiti e ambienti per creare un tunnel virtuale che coinvolge lo spettatore a tutto tondo.

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