ANCONA & provinciaECONOMIAIN PRIMO PIANO

Santini: “Costruire una nuova strada comune fra scuola e impresa”

Santini: “Costruire una nuova strada comune fra scuola e impresa”

Il direttore della Cna torna sul tema del fabbisogno di lavoratori nelle imprese, partendo dalla crescente divaricazione della forbice tra domanda ed offerta, il cui fenomeno così diffuso in molti settori nasconde un annoso problema di natura culturale

di MASSIMILIANO SANTINI*

ANCONA – I dati parlano chiaro e sono fondamentali per poter affrontare un qualsiasi tipo di ragionamento su un tema delicato come quello del mercato del lavoro. E in questo caso a dipingere il quadro della situazione sono i numeri del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere relative alla Provincia di Ancona.

Primo punto: la offerta c’è. Sono 3.000 le assunzioni programmate per febbraio 2023 e di 9.510 nel prossimo trimestre nella provincia di Ancona, pari a quasi 1/3 del totale regionale e circa l’8% del sistema nazionale. Nonostante questi numeri, che indicano chiaramente la presenza di opportunità di lavoro concrete nel territorio, con un + 860 tendenziale annuo su febbraio e un +2.330 nel trimestre in esame, il 47% delle nostre imprese prevedono di aver problemi nell’assunzione di personale.

Secondo punto: la qualità dell’offerta. Il quadro dei rapporti di lavoro che si intendono perseguire nei prossimi mesi è composto dal 22% a tempo indeterminato e il 78% di altra natura, con una fetta importate dei contratti a termine (quasi uno su due). Vi è una ripartizione numerica sostanzialmente equilibrata tra l’industria e le costruzioni da un lato e il resto dei settori dall’altro e va sottolineato il fatto che ben il 63% dell’offerta di lavoro parte dalle aziende di piccole dimensioni, comunque al di sotto dei 50 dipendenti. Inoltre, il 33% della quota interessa i giovani al di sotto dei 30 anni, l’11% va al personale laureato e il 12% sarà probabilmente destinato a personale immigrato. I 2/3 delle “chiamate” nel mondo del lavoro richiedono un’esperienza specifica, ma solo il 16% sarà destinato a dirigenti e specialisti, al di sotto della media nazionale del 22%.

Terzo punto: chi guida il mercato del lavoro. Sono le Micro e piccole imprese: nel 2022 l’occupazione tra artigiani e piccole imprese è cresciuta infatti del 2,5%, un dato superiore al +2,4% medio nazionale registrato dall’Istat. Significativo poi risulta l’incremento dei nuovi contratti a tempo indeterminato, aumentati del 26,4% nell’arco dell’anno, il miglior risultato dal 2018 a questa parte. In Provincia di Ancona l rapporto di lavoro prevalente nelle imprese più piccole sarà dipendente (78,3%), mentre nelle imprese di media e grande dimensione crescono i lavoratori somministrati (32,4%) e tipologie di collaborazioni non alle dipendenze, che addirittura nelle grandi dimensioni sono 1/10 del totale delle nuove entrate previste.

L’analisi.  In primo luogo il problema dell’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro dipende a monte da un elemento puramente culturale e di abitudini sociali, per cui a fronte del fatto che oltre la metà degli adolescenti prediligono un percorso di studi liceale, la ricettività occupazionale del nostro territorio per i laureati è dell’11% ed appena il 16% dell’offerta di lavoro richiede figure dirigenziali e professionisti. In altre parole il mercato del lavoro richiede prevalentemente figure “altamente specializzate nel ruolo e di basso profilo accademico”, frutto di quella formazione scolastica tecnica e professionale che sta scomparendo, a tal punto che alcune attività si orientano già in partenza alla ricerca di immigrati.

In secondo luogo non bisogna dimenticare che a fronte del mercato industriale che predilige il rapporto di somministrazione, nelle piccole e medie imprese, che mette in campo 2/3 delle opportunità di lavoro, si preferisce adottare il rapporto di lavoro dipendente che sottintende una prospettiva di lungo periodo, con percorso di crescita professionale tutt’altro che banale, in un ambiente sano e stimolante. Questo target di imprese, di cui la CNA ne rappresenta una nutrita rappresentanza in ogni settore, scontano la mancanza del blasone del brand industriale, ma debbono essere attenzionate a coloro che sono alla ricerca di lavoro, poiché negli anni hanno fatto balzi in avanti molto importanti ed oggi rappresenta un luogo ideale dove mettere a frutto le proprie competenze, soddisfare le proprie aspettative lavorative ed economiche.

*Direttore Cna Ancona

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.altrogiornalemarche.it