Lo sport come strumento per azzerare le disuguaglianze di genere, di cultura e di estrazione sociale / Foto
Lo sport come strumento per azzerare le disuguaglianze di genere, di cultura e di estrazione sociale / Foto
Si è svolto ad Ancona l’evento conclusivo del ciclo di convegni organizzato dalla Scuola regionale del Coni Marche alla presenza del ministro Andrea Abodi
ANCONA – Si è svolto questa mattina presso il Parlamentino di Palazzo Li Madou nella sede della Regione Marche, l’incontro conclusivo di “Marche, sport e società ieri, oggi e… domani?”, un ciclo di quattro convegni tenutisi a Fano, Fermo, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, organizzati dalla Scuola regionale dello Sport del Coni Marche, in collaborazione con il Cip regionale Marche e la Fondazione Gabriele Cardinaletti Onlus di Jesi e con il patrocinio dell’Ussi Marche, finalizzato a fare il punto sullo stato di avanzamento del processo di inclusione, attraverso lo sport, in atto nelle Marche.
Ospite d’onore della giornata, condotta dal presidente dell’Ussi Andrea Carloni, è stato il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi al quale sono spettate le conclusioni del convegno insieme al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Tra gli interventi della mattinata, i saluti istituzionali del neo assessore allo Sport di Ancona, Daniele Berardinelli e dell’assessore regionale allo sport Chiara Biondi. A seguire, i contributi del presidente del Coni regionale, Fabio Luna, del presidente del Comitato sportivo paralimpico delle Marche, Luca Savoiardi, del presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, Franco Elisei. I collegamenti video del presidente nazionale del Coni, Giovanni Malagò e del presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli e l’intervento del presidente della Fondazione Gabriele Cardinaletti Onlus, Andrea Cardinaletti, che ha coinvolto anche il direttore della Scuola regionale dello sport del Coni Marche, Roberta Regis, l’esperta in diritto sportivo Barbara Agostinis e la pedagogista Giorgia Sordoni.
Con il ciclo di incontri si è aperta una riflessione sull’avvenire del ruolo dello sport marchigiano attraverso la raccolta delle testimonianze e delle migliori pratiche. Dalle condivisioni è emersa la vocazione inclusiva dello sport regionale, non solo dal punto di vista della disabilità, ma anche come strumento per azzerare le disuguaglianze di genere, di cultura, di estrazione sociale.
«Le Marche vogliono puntare in alto – ha affermato Andrea Cardinaletti, presidente della Fondazione Gabriele Cardinaletti Onlus, che ha iniziato il suo intervento mostrando un video in cui un ragazzino normodotato esprimeva il suo sogno di diventare un campione di basket in sedia a rotelle –, abbiamo alzato l’asticella sulla divulgazione del concetto di normalità nella cultura del territorio, favorendo quelle attività che portino normodotati e disabili a lavorare insieme, e abbiamo voglia di continuare a crescere attraverso un percorso pratico, operativo, urgente. Alla legge regionale occorre una revisione, per essere all’avanguardia nel nostro Paese, attraverso l’istituzione di un osservatorio che dia impulso a una serie di osservazioni tecniche che stabiliscano un percorso da fare con risposte unitarie. Attività come questi convegni vanno incoraggiate per poter ascoltare periodicamente il territorio e quanti hanno le proprie esperienze da raccontare».
Un’uguaglianza che parte dall’abbattimento anche delle barriere culturali e pedagogiche, attraverso l’azione legislativa, soprattutto in un momento di riforma dello sport, con il Decreto 39, sia a livello nazionale che regionale, ma anche favorendo la crescita dello sport nelle scuole dove si trovano tante soluzioni di inclusione, hanno aggiunto le relatrici Roberta Regi, Barbara Agostinis e Giorgia Sordoni.
«La mia gratitudine va al lavoro svolto finora nell’ambito di questo progetto – ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, complimentandosi per la sensibilità mostrata dai diversi attori dell’iniziativa – ognuna di queste giornate di confronto ha prodotto delle riflessioni importanti su cui dovrà intervenire il legislatore per tradurle in azioni concrete».
«L’ambizione dell’Istituzione regionale è di creare uno strumento che agisca sulla cultura del territorio – ha aggiunto, riferendosi all’attuazione di modifiche sulla legge regionale dello sport -. Il nostro ruolo di amministratori è di cogliere i cambiamenti della società e di comprendere come governarli, anche attraverso lo sport e le potenzialità enormi che questo ha nell’eliminare le disuguaglianze. Per intervenire occorrono idee chiare, la squadra giusta e obiettivi raggiungibili».
«Partire dalle riflessioni e dalle esigenze emerse da questi in contri per indirizzare le azioni di governo, mantenendo una visione unitaria dei fenomeni che sono stati raccontanti, potendo contare sulla forte collaborazione con il Coni. Collaborazione che non si è mai fermata, neanche durante le difficoltà della pandemia, oggi è il momento di attribuirle una struttura più organizzata. La presenza del Ministro per lo sport a questo incontro rappresenta già una prima pietra nella costruzione di un nuovo percorso».
L’ambizione del progetto è stata quella di tracciare con idee innovative una strategia per la crescita e lo sviluppo del movimento sportivo regionale applicato alle pari opportunità. Questo per favorire anche la pratica dello sport ad alto livello, coinvolgendo le Istituzioni nazionali.
«Torno a casa con tanti spunti di riflessione, a partire dalla suggestione dell’atleta Elisabeth, curare il giardino per veder arrivare le farfalle – ha detto il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, nel suo intervento conclusivo, riferendosi ai video mostrati durante il convegno –, per avere un raccolto prospero dobbiamo partire dall’amore per la terra, dobbiamo curarla ogni giorno. Mi porto a casa il senso della semina e della buona volontà di arrivare agli obiettivi».
«Stamattina con questo incontro ci siamo presi tutti una responsabilità, noi che siamo immersi nelle realtà territoriali, in molteplici vesti, come amministratori ma anche come cittadini, genitori, operatori sportivi. Qui ho trovato una vision, una capacità di ascolto e di collaborazione, anche la voglia di mettersi in discussione. Vorrei darvi appuntamento tra un anno e portare con me anche il Ministro alla disabilità, Alessandra Locatelli, per proporvi azioni concrete. In questo progetto la chiarezza, la continuità e la sincerità dell’impegno preso faranno la differenza, perché comunque lo sport è la difesa immunitaria sociale».
«Oggi manca solo di entrare negli effetti dell’azione politica che noi tutti possiamo esprimere per agire sul benessere della Comunità. Lavorare sulle condizioni che superano le differenze, far emergere i margini di miglioramento. Tra un mese il Parlamento approverà le modifiche dell’Articolo 33 della carta costituzionale introducendo il valore sociale ed educativo dell’attività sportiva in tutte le sue forme. Dobbiamo impegnarci a rispettare la Costituzione».
Sui futuri finanziamenti da parte del Governo, il Ministro ha parlato di dare la priorità alle strutture sportive nelle scuole, lavorando sull’abbattimento delle barriere, non solo fisiche ma anche culturali e pedagogiche e sui programmi didattici, promuovendo l’implementazione delle ore di educazione fisica in tutti e 5 anni della primaria. Tra un mese è prevista l’uscita del bando Sport e Periferie 2023, per finanziare gli interventi sulle infrastrutture sportive e saranno anche riconfermati lo Sport bonus e il contributo energia.
«L’augurio è di rivederci presto e spesso, le Marche hanno grandi potenzialità, la differenza la faranno i progetti che verranno messi in atto. Il prossimo anno vi porterò risultati concreti», ha concluso il ministro.
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