Nicola Campagnoli ha presentato ad Ancona il suo libro “Tre mesi di vacanza (e il posto fisso)”
Nicola Campagnoli ha presentato ad Ancona il suo libro “Tre mesi di vacanza (e il posto fisso)”
di MASSIMO CORTESE
ANCONA – Venerdì pomeriggio, presso la Libreria Affinità Elettive è stato presentato l’ultimo libro del professor Nicola Campagnoli, insegnante del Liceo Classico Rinaldini.
Il titolo apertamente provocatorio, Tre mesi di vacanza (e il posto fisso), esprime il desiderio dell’autore di dare un giudizio sulla sua trentennale esperienza di insegnante, in un momento storico in cui la scuola e gli studenti si trovano sul banco degli accusati in tanti episodi di cronaca. Non a caso, nel ringraziare coloro che sono intervenuti, Campagnoli ha riferito dell’episodio dei ragazzi di Rovigo che hanno impallinato la professoressa. Il fatto ha suscitato polemiche e difformi interpretazioni: da un lato, la posizione rigida di chi chiede una punizione esemplare per la violazione delle regole, dall’altra i buonisti che preferirebbero ‘passare oltre’. Per Campagnoli la punizione deve rispondere ad un’unica finalità: approfondire e costruire ancora più saldamente un rapporto, una relazione affettiva col ragazzo. Come si fa con i figli: si punisce non per ristabilire un principio, ma per ricreare un rapporto.
Molto intensa ed articolata l’analisi del libro eseguita con accorata partecipazione dal dr. Gilberto Santini, direttore dell’AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali). In particolare, Santini ha evidenziato l’originalità del libro, fuori dagli schemi, nato dall’urgenza dell’autore di far sentire la propria voce, attraverso i frammenti di un diario interiori. Il libro ha tre direttrici ben precise: l’autore usa con frequenza i pronomi Io, tu e Noi. Nell’atteggiarsi con l’Io, Campagnoli ha la piena consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo di educatore, ma nel dire Io mi fa pensare a quando lo scrittore Pierpaolo Pasolini diceva: Evidentemente il mio sguardo ha del miracoloso”. Ecco, nelle riflessioni di Nicola vi è spesso il richiamo al termine miracoloso. Accanto all’Io non può non esserci il Tu, vale a dire il dialogo con lo studente. Queste due figure, l’Io e il Tu. una volta iniziata la relazione, sono destinate a dar vita ad un nuovo soggetto, ed ecco venire fuori il NOI”.
Santini ha avuto parole di apprezzamento per il libro di Campagnoli, sempre pronto a battersi per desiderare il bene del ragazzo o della ragazza, vale a dire la missione dell’educatore, fino al punto di desiderarne la bocciatura, se questa soluzione dovesse servire a far crescere i giovani e a farli maturare, rendendoli consapevoli.
Nel corso della presentazione, Santini, che ha parlato per trentacinque minuti di fila, ha letto alcune pagine del libro, veramente commoventi, destinate ad offrire una chiave di lettura originale per l’epoca confusa in cui stiamo vivendo.
E – se permettete l’opinione del sottoscritto – è questa la scuola che vogliamo.